Turismo sì, ma sostenibile

Per un turismo sostenibile e di qualità, che faccia bene a Roma, anziché consumarla giorno dopo giorno

Roma è la capitale del turismo mordi e fuggi, con i suoi milioni di visitatori, le decine di migliaia di appartamenti su Airbnb, le centinaia di pulmann che assediano il centro, i milioni di visitatori che si affollano al Colosseo, le migliaia di pizzerie. La pandemia ci ha fatto capire l’intensità del turismo, ha svuotato i 1.250 alberghi, e ridotto dell’80% gli arrivi a Fiumicino. Si prevede che il comparto del turismo non si riprenda appieno prima di circa 3 anni. Ma vogliamo tornare esattamente quelli di prima, o possiamo guardare avanti per far evolvere questo comparto indispensabile per l’economia cittadina?

Sostenere le forme di turismo sostenibile (culturale, congressuale, green) potenziando l’organizzazione delle strutture comunali e realizzando le infrastrutture necessarie

La capitale può e deve aspirare ad attrarre persone che lavorano, che studiano. Roma è una capitale della diplomazia e una città aperta al mondo. E può essere la meta ideale per un turismo “green”, alimentato dal Grab, il grande raccordo anulare delle bici o da Roma agricola, con prodotti di nicchia, ecologici e a km0, con fussi che non si dirigono solo il centro, ma visitano i parchi, la campagna e il mare.

 

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